Caro Gesù, come ben sai, ogni anno a natale e a pasqua, preferisco non parlare di Te ma parlare con Te. L'ho sempre fatto con una preghiera. Quest'anno lo faccio invece con una lettera. Ti scrivo come si scrive ad un amico d'altri tempi, con penna e foglietto, e Ti racconto quello che mi è successo stanotte. Come ben sai dormo poco e nella mia insonnia mi sono ricordato che non avevo messo in internet gli avvisi sugli orari delle celebrazioni di questi giorni di festa. Ai tuoi tempi gli avvisi sacri li davano gli angeli o le comete, ora le cose sono un po' cambiate. Ho acceso il computer e su Google ho scritto la parola "NATALE" per cercare immagini da allegare nella pagina facebook della parrocchia. Migliaia di immagini: vecchi grassi con la barba bianca, tovaglie rosse, palle dorate, bibite gasate, cartoni animati, neve, candele accese, vischio... c'era di tutto ma MANCAVI TU. Chiudo deluso e pensieroso e decido di guardare gli sms e gli mms che iniziano a riempire la segreteria del cellulare. Anche li la saga dell'ovvio, auguri impersonali, quasi sempre "i migliori auguri" o "i più sentiti" di sereno natale, di sante feste, di tanta gioia e felicità, di speranza, di salute, auguri di tutto ma MANCAVI TU. Poi sono cominciate le telefonate, ti dirò, caro Gesù, molte di rimprovero. La messa alle 23,15? Come mai così tardi? Siamo nella tenda, fa freddo, uscire a quell'ora che noia, bisogna interrompere la tombolata o la scala quaranta. E come dire agli ospiti del cenone che devono andarsene prima del panettone di mezzanotte? La messa alle 23,15? Troppo presto! A quell'ora stiamo ancora al terzo secondo, mica possiamo ingozzarci per la fretta? E poi si è sempre fatta a mezzanotte. Non si capisce più nulla. E voi preti cambiate tutto e ci fate perdere la fede. Verranno solo quattro gatti. La fede, caro Gesù, adesso è legata non più alla tua nascita, alla tua morte, alla tua resurrezione ma all'orario della messa della notte di Natale. Un messaggio permettimi te lo devo proprio riferire, l'ho letto sulla pagina facebook di un ragazzo, spero Tu, Gesù, capisca il dialetto aquilano, c'era scritto: "MASSERA SE MAGNA". Caro Gesù la tua nascita è diventata una sagra.
Ti ho parlato di internet, di google, di sms, di mms, da facebook, di cellulare, tutte cose che ai tuoi tempi non esistevano, ma Tu, da buon Dio, sarai sicuramente aggiornato, sai di cosa parlo.
Ti scrivo questa lettera e mi fermo a guardare i tuoi occhi, e percepisco all'improvviso come un delicato rimprovero, sento che mi dici: "hai finito di lamentarti di tutto e di tutti?
E' vero, mi sono solo lamentato, ho puntato il mio indice verso gli altri mentre Tu punti i tuoi occhi verso di me e mi chiedi: "Ma tu mi ami almeno un po'? Lascia perdere gli altri, io a te chiedo amore!" Tu, Gesù, l'Onnipotente che ti sei fatto bisogno. Ed io, nonostante tutto, ti rispondo: "Tu sei la mia vita, senza di Te nulla ha senso".
giovedì 26 dicembre 2013
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