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martedì 10 agosto 2010

Oggi non si è parlato d'altro, tg, giornali, sms, mail tutti a ricordare che stiamo per vivere la magnifica notte di san Lorenzo. Notte di desideri inespressi e inconfessabili, notte di nasi all'insù, vissute al buio delle periferie affincé le luci artificiali delle città non possano smorzare l'evento tanto atteso. Come ogni anno due cose mi colpiscono:
- in realtà saranno le notti successive a veder comparire il più grande sciame stellare (che strano usare la parola sciame per parlare di un evento non distruttivo);
- in realtà la notte di san Lorenzo è già passata. Se infatti la notte di natale è quella che va dal 24 al 25 dicembre, la notte di capodanno è quella che va dal 31 dicembre al 1 gennaio, la notte della befana è quella tra il 5 e il 6 gennaio... allora la notte di san Lorenzo è quella che va dal 9 al 10 di agosto.
Siamo così poco adusi alla speranza che non sappiamo nemmeno quando è il tempo giusto per desiderare (che bella questa parola oggi, ha in se la radice di stella), per alzare lo sguardo al cielo in attesa di una risposta. Ma forse questa notte ha un altro scopo. Forse la scia di luce che il nostro sguardo riuscirà a catturare ci farà capire come tutto si riduce ad un attimo, come l'attimo è l'unica cosa che veramente ci appartiene. Il passato non è più, il futuro non è ancora: tutto è legato ad un attimo affimero, tutto si gioca in un attimo. Un attimo che, se luminoso, potrà accendere la domanda e la speranza.
Adolescente ho avuto la fortuna di incontrare molti personaggi importanti, uno di questi, fondatore di una comunità di recupero per tossicodipendendi, mi ha lasciato una frase ed una verità che ancora oggi mi ripeto e che stanotte lascio a voi che leggete il blog: "Se vuoi tracciare dritto il solco della tua vita attacca il tuo carro ad una stella".
Quelle stelle cadenti mi piace immaginarle non tanto come le lacrime di san Lorenzo ma le scintille che, dopo aver trapassato il suo corpo ed essere volate verso il cielo, ricadono sulla terra piene di un nuovo significato.
Lorenzo, diacono fatto fuoco, accenda in noi il desiderio di illuminare la notte.

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