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domenica 7 giugno 2009
GRAZIE AGLI AMICI DI MASSA PER LA LORO SOLIDARIETA'
Questi sono due libri scritti dal parroco della parrocchia di san Marciano. I diritti d'autore sono interamente devoluti per la ricostruzione della chiesa e dei luoghi annessi. Con il tuo acquisto potrai contribuire a questa importante opera di recupero. Il parroco è disposto anche ad essere presente ad aventuali presentazioni in scuole o parrocchie.
Il politico e la politica nella Bibbia
Questo volume, curato dal parroco di san Marciano, raccoglie gli interventi i illustri esegeti cattolici sul tema dell'impegno politico così come emerge dalle pagine della Sacra Scrittura. Un viaggio affascinante che percorre il Primo e il Secondo Testamento alla ricerca di quei valori e di quelle scelte conformi ad una visione religiosa (ebraico-cristiana) del nostro essere nel mondo.
Parroco della chiesa parrocchiale e capoquarto, nel centro storico dell'Aquila, dei santi Marciano e Nicandro. Già responsabile dell'Ufficio Scuola della Arcidiocesi. Attualmente direttore dell'Ufficio Edilizia di Culto e Ricostruzione. Assistente ecclesiale degli Universitari e della Fraternità di Comunione e Liberazione. Ora, come Abramo, insieme ai miei fratelli di fede, in cammino verso una terra sconosciuta. Dal 1° luglio 2010 anche amministratore parrocchiale della parrocchia "Santa Maria Assunta" in località Gignano (Aq).
QUARTO DI SAN MARCIANO: Castelli dell'antico Contado: Contrada Cavalli, Civitatomassa, Genzano di Sassa, Lucoli, Zona Palazzo di Giustizia, Rocca di Corno, Roio e frazioni, Scoppito, Tornimparte, Vigliano, Zona Vetoio, Zona Rivera.
Breve presentazione storico-artistica della chiesa.
Chiesa di San Marciano La chiesa è l’ultimo capoquarto nella suddivisione della città di L’Aquila, fatta nel 1276, dal regio capitano Lucchesino da Firenze, centro quindi religioso ed al contempo amministrativo del quartiere a cui faceva riferimento il castello di Roio. Il tempio, dedicato ai Santi Marciano e Nicandro, ufficiali romani martirizzati nel 304 a Venafro, dà nome alla caratteristica piazza ornata al centro da un graziosa fontana e coronata tutta intorno da palazzi storici tra cui Palazzo Moscardi del secolo XVIII.Dell’edificio originario, distrutto dal rovinoso terremoto del 1703 e ricostruito in dimensioni minori, rimangono i resti lapidei della zona absidale e della parte inferiore della facciata.Il prospetto a coronamento orizzontale tipicamente aquilano appartiene nella parte inferiore, tripartita da lesene e ornata dal ricco portale, ai primi del XIV sec., mentre la parte superiore, con un oculo in luogo dell’originario rosone, è frutto di un restauro avvenuto dopo il terremoto del 1915. Degni di nota sono i rilievi dei capitelli del portale, a sinistra sono scolpiti i simboli dei quattro Evangelisti mentre sulla destra è raffigurata la Adorazione dei Magi.Ancora all’esterno, pregevole lunetta raffigurante la Madonna col Bambino, già facente parte del monumento funebre del cardinale Amico Agnifili nel Duomo, sistemata sul fianco laterale destro della chiesa dopo il terremoto del 1703 e attribuita allo scultore Silvestro Aquilano operante alla fine del XV sec.. La sistemazione barocca dell’interno ha modellato uno spazio unitario comprendente, sulle pareti laterali, quattro altari e, sulla parete di fondo, una decorazione animata da tre eleganti edicole. Degni di rilievo gli affreschi con Santa Caterina d’Alessandria del XIV sec. e quelli rinascimentali con i Santi Marciano e Nicandro e Storie della loro vita (in controfacciata); la statue di San Pietro e San Marciano di scuola di Pompeo Cesura; il dipinto della Concezione di Francesco Bedeschini (primo altare a destra). Alzando lo sguardo si ammira la profusione di verdi e di ori della cantoria, opera di intaglio del Settecento mentre, il soffitto ligneo piatto riporta un grande olio su tela di Gaetano Sogliaceroni raffigurante la Madonna con i Santi Marciano e Nicandro.
Bibliografia:LEOSINI, “Monumenti storici artistici della città di Aquila e i suoi contorni”, Aquila, 1848, pp. 75-77.SIGNORINI, “La diocesi dell’Aquila”, vol. II, Aquila1868, pp. 249-258.L. SERRA, “Aquila monumentale”, Aquila 1912, pp. 44 sgg.I. C. GAVINI, Storia dell’architettura in Abruzzo, Milano-Roma 1926, pp. 283-284.M. CHINI, “Silvestro Aquilano”, Aquila 1954, pp.174 sgg.G. EQUIZI, “Storia dell’Aquila e della sua diocesi”, Torino 1957, pp. 112-113.M. MORETTI, “Architettura medioevale in Abruzzo” Roma 1971.D. CHIODI, “Le 170 chiese di L’Aquila dal ‘200 al ‘900”, L’Aquila 1988,pp. 61-63L. LOPEZ, “L’Aquila. Guida alla città”, L’Aquila 1988, pp. 19-20, 177-178.O. ANTONINI, “Architettura religiosa aquilana”, L’Aquila 1999, pp. 141-150.M. MORELLI, San Marciano, in “L’Aquila città del Novantanove”, a cura di CECCHINI-LOPEZ, L’Aquila 2001, pp. 281-282.AA.VV., “Nicandro, Marciano e Daria”, Venafro 2003.
Con i Vigili del fuoco
Tentativo di recuperare qualcosa dalla casa canonica.
immagini dal territorio della parrocchia: la casa della suore maestre pie filippini
Qui abitava una delle comunità di religiose residente nel territorio della parrocchia. Le suore avevano anche una scuola primaria e in parrocchia svolgevano servizio di catechesi dei fanciulli ed animazione liturgica.
immagini dal territorio della parrocchia: casa dello studente
La tristemente famosa "Casa dello studente" ricadeva nel territorio della parrocchia. Per i ragazzi che in quella notte hanno perso la vita abbiamo il dovere di un ininterrotto ricordo nella preghiera. Non dimentichiamoci di pregare anche per chi, pur estratto in vita da quelle macerie, porte impresse nel corpo e nell'anima le ferite di quella notte.
immagini dal territorio della parrocchia: la madre generale delle Suore Zelatrici del Sacro Cuore.
Il parroco e la madre generale delle Suore Zelatrici del Sacro Cuore. Sullo sfondo si possono vedere le macerie della loro casa famiglia in cui erano accolti oltre 40 bambini e bambine con disagio sociale e familiare. Le suore in parrocchie erano i nostri usignuoli rendendo belle le liturgie con i loro canti.
foto casa famiglia
ancora immagini della casa famiglia
La parrocchia: la sede degli scout.
Erano i resti della parte absidale della chiesa costruita nel XIV sec. Attualmente il gruppo scout la usava come sede per le loro attività. Ormai è completamente inagibile.
La parrocchia: finestra della parte absidale.
Finestra della attuale parte absidale. Si apre su via santa Chiara d'Acquili. Sono visibili i lavori di messa in sicurezza della parte muraria pericolante e i teloni messi a copertura del muro dell'abside crollato.
facciamo che non resti solo un simbolo
... e facciamo anche che questi scritti non restino lettera morta, ma stimolo per una rinnovata antropologia e politica.
Permettimi di unirmi ai tuoi ringraziamenti, con tutto il cuore.
RispondiEliminaMario.