Doveva essere questa la grande settimana di preparazione immediata dei piccoli alla Prima Comunione. I bambini sono il nostro futuro, per questo hanno il diritto di avere il massimo della nostra attenzione, non possiamo essere avari con loro perchè solo investendo su di essi possiamo sperare in un futuro migliore. Saranno loro i nuovi costruttori della città, saranno i loro figli a godere di nuovo della tramontana fredda del corso, dalle finestre delle loro ristrutturate case godranno della visione del Gran Sasso e dell'altipiano delle Rocche.
Già da tempo, grazie alla disponibilità delle suore Zelatrici del Sacro Cuore e di Alfredo, erano iniziate le prove di canto, un po' stonati ma solo per la timidezza di tirar fuori la voce. Ezio aveva preso con meticolosa precisione le misure di ogni singolo bambino, affinchè l'unico saio bianco fosse della misura giusta. Anna Rita viveva già l'ansia per la celebrazione ed io a ripetere a tutti Coraggio.
Poi all'improvviso tutto è saltato nel senso più vero della parola ma grazie a Dio, non è saltata la voglia di continuare, nonostante tutto. Ed eccoci ora, a pochi giorni dal 14 giugno. Tutti avremo il nostro saio grazie alla generosità di ditte specializzate, avremo dei canti anche se forse non saranno quelli preparati da noi, avremo intorno a noi tante persone a condividere questo momento di festa, ma permettetemi avremo soprattutto loro, i nostri bambini. Tutti salvi grazie al cielo, tutti belli come sempre e speriamo sorridenti. Dopo più di due mesi ci rivedremo di nuovo tutti insieme forse qualche lacrima righerà i nostri volti, ma stavolta saranno lacrime di gioia. Ci siamo, ci siamo tutti, tutti intorno all'unica mensa invitati dal più grande dei padroni di casa. Aiutiamoci a non dare mai per scontato tutto. Aiutiamoci a conservare nella memoria lo sguardo che avremo quando ci saremo rivisti è questa la miglior garanzia di rapporti sereni anche per il nostro futuro. Ed un giorno, speriamo non tanto lontano, speriamo di risentire la voce della nostra campana per correre sereni nei vicoli stretti del centro verso la grande chiesa parrocchiale perchè la prima comunione non diventi anche l'ultima.
Nulla viene a caso, mi auguro che le prime comunioni, possano essere l'inizio per ricostruire i rapporti tra i genitori e i nostri ragazzi. Il 6 aprile ci ha diviso fisicamente ma non nello Spirito.
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