SOS RICOSTRUZIONE.

SE VUOI AIUTARCI A RICOSTRUIRE LA PARROCCHIA QUESTO E' IL CODICE IBAN DEL C/C INTESTATO A "PARROCCHIA SAN MARCIANO" PRESSO LA BANCA POPOLARE DELL'EMILIA ROMAGNA ag. di città n.10



IT81S0538703612000000183573











lunedì 1 marzo 2010

Così non va caro sindaco.



Vivo da diversi mesi nella caserma della Guardia di Finanza ed ho sempre, accuratamente, evitato di incontrare politici ed amministratori in visita di cortesia o di solidarietà. Purtroppo sabato scorso non ho potuto evitarlo in quanto, dovendo ritirare dei documenti urgenti dal mio vescovo, l'unico momento in cui darsi appuntamento era proprio il pranzo. Sono arrivato puntuale ma la conferenza stampa andava per le lunghe e quindi mi sono armato di pazienza, ho cercato di respirare poco per non essere contagiato dal virus del potere e mi son messo agli ultimi posti, evangelico come non mai.

Ho colto alcune battute, purtroppo solo del sindaco, gli altri avevano già finito di parlare, tra le quali la seguente:

- ormai dall'Aquila alla costa, grazie alla Teramo mare, ci si impiega solo 35'.

Vorrei precisare, caro il mio sindaco, che per chi non ha l'autista personale, l'auto blu e il lampeggiante sempre acceso i tempi di percorrenza sono esattamente il doppio, se non piove e quindi se la Teramo mare non è allagata. Se, non sia mai, ci si trova nel bel mezzo di una pioggerellina allora meglio affidarsi alla provvidenza e a Maria stella maris.

Finita la conferenza stampa, mentre ritiro i sospirati documenti, ecco che il mio udito è colpito da un'altra brutta espressione.

Descrivo prima la scena. C'è una piccola folla di giornalisti, ma proprio piccola, provinciale, che circonda il sindaco dell'Aquila, quello di Roma, il vescovo ed altre autorità che ignoro. Ognuno a suo modo cerca lo scoop. A me arriva non cercato. Infatti riesce a fare breccia, nel muretto che protegge Cialente, un anziano, ospite anche lui della caserma della Guardia di Finanza ed espone al sindaco il suo problema. La pronta risposta del sindaco mi lascia interdetto. "Vede - risponde Cialente - lei rientra in una di quelle 400 famiglie di cui ho parlato stamattina" e continua nella sua intervista. E no caro il mio sindaco, così proprio non va. Quell'anziano è li davanti a lei e non è uno dei 400 ma è unico con i suoi problemi, le sue attese, i suoi bisogni, i suoi acciacchi, è un suo concittadino, che magari le avrà dato anche il voto a cui non basta far parte di altri 400 sfortunati. Un minimo d'attenzione. Sarà stanco delle lamentele della sua gente. Lo capisco. Ma questo non lo autorizza ad avere un atteggiamento di sufficienza. Quando sente che la stanchezza è troppa se ne stia a casa (se ce l'ha) o nel luogo che meglio di ogni altra la distende.

Vede signor sindaco io e lei non abbiamo mai parlato, non le ho mai chiesto nulla, umilmente mi permetto solo di dirle che non è bello rispondere così. Non so se lei è credente o meno ma se lo immagina Gesù che al lebbroso, che grida verso di lui, risponde "Lei fa parte di quegli altri dieci che stamattina ho incontrato e che ho già sbolognato al tempio"? o alla donna siro-fenicia che spera nella guarigione le dice: "Lei fa parte delle tante donne dal ciclo irregolare"?

No signor sindaco non si fa così.

Nessun commento:

Posta un commento