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sabato 14 novembre 2009

Domenica 15 novembre 2009



+ Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In quei giorni, dopo quella tribolazione,il sole si oscurerà,la luna non darà più la sua luce,le stelle cadranno dal cielo e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell’uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria. Egli manderà gli angeli e radunerà i suoi eletti dai quattro venti, dall’estremità della terra fino all’estremità del cielo. Dalla pianta di fico imparate la parabola: quando ormai il suo ramo diventa tenero e spuntano le foglie, sapete che l’estate è vicina. Così anche voi: quando vedrete accadere queste cose, sappiate che egli è vicino, è alle porte. In verità io vi dico: non passerà questa generazione prima che tutto questo avvenga. Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole non passeranno. Quanto però a quel giorno o a quell’ora, nessuno lo sa, né gli angeli nel cielo né il Figlio, eccetto il Padre».

Parola del Signore

Siamo ormai verso la fine dell'anno liturgico, orientati verso la festa di Cristo re e la Parola di Dio assume una veste escatologica, parola che può sembrare difficile ma che in realtà dice tutto ciò che parla delle cose ultime.
L'escatologia ama usare figure e simboli di un certo impatto visivo ed emotivo per spronare il credente alla lettura attenta dei segni dei tempi, ad invitare il battezzato a vivere il carisma della profezia, cioè il carisma che ti aiuta a penetrare gli eventi per leggerli alla luce della rivelazione divina, con gli occhi di Dio.
Ed ecco il miracolo: tutto ciò che umanamente appare come sconfitta, distruzione, lutto, buio diventa il preludio della sua venuta. Ed è proprio vero che questo accade prima del passaggio di questa generazione, della nostra, della mia perchè essendo Cristo risorto ogni generazione è contemporanea a Lui quindi ogni generazione deve misurarsi con la sua misura. Chi più di noi può sapere questo, generazione del terremoto. Generazione che ha vissuto l'oscuramento del sole e della luna, che ha vissuto il buio della paura e dell'angoscia e della morte.
Quando tutto questo accadrà Egli è alle porte... non con la falce e la bianca maschera della morte ne brandendo file interminabili di teschi quasi a compiacersi della sua potenza ma con la grande apertura delle sue braccia, segno dell'infinito amore del suo cuore, che raduneranno tutti gli eletti realizzando quell'ecclesiologia di comunione tante volte tentata ma sempre incompiuta. Stare in questo abbraccio è quello che ci viene chiesto, nulla di più e nulla di meno.
Questo blog nasce come condivisone della vita della parrocchia, la condivisione più importante è sicuramente la riflessione sulla Parola di Dio, so che molti di voi leggono fedelmente questi tentativi di omelia a distanza. Ma oggi c'è anche un avviso da dare: il papa ha nominato vescovo ausiliare di L'Aquila il presbitero orionino don Giovanni D'Ercole, noto anche al grande pubblico per le sue trasmissioni televisive. Per lui sia la nostra preghiera affinchè possa essere al di là del ruolo il primo testimone di quell'abbraccio al quale si faceva riferimento nella meditazione di prima.




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