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martedì 3 novembre 2009

La mamma dei cretini è...






Credetemi mi sforzo d'essere un buon prete, pio, devoto... ma devo riconoscere che non sempre mi riesce, forse perchè non credo fino in fondo che il buon prete sia quello pio e devoto ma chi si mette al servizio della verità, smascherando quel perbenismo e quella falsa religiosità che usiamo come autodifesa di fronte ad una fede esigente ed esistenzialmente drammatica. In questi giorni ci sono state molte occasioni che, come un pungolo fastidioso, non mi hanno permesso di rinchiudermi nella sacrestia (simbolicamente visto che in realtà non ho alcuna sacrestia dove rinchiudermi).


- Leggo che una nota associazione di studenti universitari chiede la gestione della casa dello studente, quella realizzata con i fondi della regione Lombardia, sia affidata all'ADSU in modo da garantire una trasparenza altrimenti messa in dubbio. Mi chiedo perché questa associazione sottolinea soltanto il contributo in denaro, pubblico, della regione Lombardia ed evita di dire che se la realizzazione di quella costruzione è stata possibile è grazie al generosissimo contributo della diocesi dell'Aquila che ha messo a disposizione il terreno sul quale sorge la nuova casa dello studente, unica realtà nata per rispondere alle esigenze reali degli studenti. Da ogni altra istituzione sin'ora si sono avuti solo slogan, fumo, senza alcuna sostanza. Dove sono il comune? la provincia? la regione? l'università? il ministero? Dove sono le persone e dove sono i terreni di tutti coloro che hanno gridato che L'Aquila deve far tornare gli universitari, che 30.000 presenze erano il volano dell'economia della città e che quindi non ci si poteva permettere il lusso di trascurare una fetta così consistente della vita della città? Cosa hanno fatto concretamente questi pseudo strateghi della città futura? E poi forse che non ci è bastato il primo crollo e quei ragazzi morti sotto le macerie di via XX settembre? Dobbiamo riaffidare alle stesse incapacità anche il futuro di questa città? Beh non mi sembra proprio il caso. Studiate cari amici delle associazioni studentesche, studiate di più e vi accorgerete che non l'ideologia costruisce una società più umana ma solo la condivisione delle risorse e la gestione intelligente della realtà.


- Ha fatto scalpore la notizia di don Giovanni Gatto, confratello parroco di Tempera, che per richiamare i suoi fedeli alla messa di tutti i santi ha fatto affiggere dei manifesti stile funebri, uno stratagemma per richiamare l'attenzione della gente. Plaudo alla fantasia di don Giovanni e contemporaneamente sottolineo, se ancora ce ne fosse bisogno, la faziosità e le bugie scritte su alcuni quotidiani. Il Corriere del Veneto, il Gazzettino, il Tempo, Leggo, ed altri quotidiani riportano la notizia che don Giovanni si è dato per morto pur di richiamare i fedeli. Di fronte a questa trovata i soliti benpensanti si sono scatenati accusando il povero parroco di non aver avuto rispetto per i morti, quelli veri, di aver bevuto un bicchiere di troppo, di essere la dimostrazione vivente di come la chiesa sta perdendo colpi e terreno e chi più ne ha più ne metta. Ebbene vi riporto il manifesto e traete voi le conclusioni.




- La corte dei diritti dell'uomo di Strasburgo ha sentenziato che il crocifisso deve sparire dalle aule scolastiche perchè potrebbe turbare la sensibilità di coloro che non credono o seguono una fede altra, diversa. Anzitutto permettetemi di dubitare di una corte che di fronte a problemi ben più gravi perde tempo a sentenziare su un pezzetto di legno messo tra cartine geografiche, politiche, anatomie del corpo umano, annunci sessuali accompagnati dal relativo numero di cellulare ed insulti ai professori. Mi chiedo da quanto questi giudici non entrano nelle scuole italiane? Ma mi chiedo anche da quanto tempo non vi entrano i nostri vescovi. Fate voi la prova, chiedete di entrare in classe, guardatevi intorno, se trovate un crocifisso appeso alle pereti potete ritenervi fortunati, ma non illudetevi che quella classe è più cristiana delle altre, è solo che non si è trovato ancora un altro obiettivo per lo sport del "prendilo di mira con il cancellino". Il mio libro "Dio al Liceo..." nasceva proprio in un contesto del genere, quando mi sono accorto che pur essendoci appeso il crocifisso poi di fatto Dio era completamente assente, cacciato silenziosamente da programmi ministeriali e da insegnanti di religione divenuti ormai innocui professori di etica, di educazione stradale, di educazione civica, esperti di videoregistratori da usare come valium per le coscienze. Ma se il criterio di giudizio è quello del rispetto delle coscienze allora perché non eliminare pure il quadro del Presidente della Repubblica? Potrebbe urtare la sensibilità degli anarchici o di coloro che non sono cittadini italiani. Mettiamo in ogni classe i presidenti di tutte le repubbliche presenti in quella scuola. Togliamo la bandiera nazionale, potrebbe urtare la sensibilità dei daltonici, si sentono esclusi se non riescono a distinguere i colori. Ma suggerirei di togliere anche le sedie, non si sa mai potrebbero rimanerci male i sofferenti di emorroidi. E togliamo lo studio dei poeti, con le loro lagne favoriscono l'insorgere della depressione giovanile. Ma forse ho trovato la soluzione giusta: prendiamoci lo stipendio e togliamo gli studenti, perché violentarli ad apprendere? Una massa di pecoroni ignoranti la si porta dove si vuole. Pensaci Gelmini, pensateci anche in Europa... Ministro per i pecoroni? ... Vi suggerisco Emma Bonino, sempre in prima linea quando si tratta di abbassare all'istinto il livello intellettivo dell'Uomo.


2 commenti:

  1. Grande don. Almeno un giudizio chiaro in tutto questo mare magnum di ipocrisia che ci circonda.

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  2. wow... ogni volta riesci sempre a stupire!

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