E adesso chi glielo dice ai tanti volontari che nelle ore e nei giorni successivi al terremoto si sono mossi, sacrificando denaro, famiglia, affetti, vacanze, ferie, lavoro per venire ad aiutare noi dell'Aquila, chi gli dice che abbiamo scherzato? Chi gli dice che dietro e alla faccia del loro sacrificio c'era chi si sfregava le mani e si leccava le labbra per i futuri guadagni? Chi gli dice: cari signori adesso levatevi dai ... perché sin'ora abbiamo scherzato, vi abbiamo fatti sentire utili e a volte indispensabili, ma ora basta, ora è il tempo del guadagno serio, non si aiuta più per hobby nè per fede, nè per filantropia, ora il dio denaro chiede il sacrificio del buon cuore.
Oggi è di queste persone che mi preoccupo perché di fronte a tanto, palese, malcostume il grosso rischio e che il cuore dell'uomo diventi cinico ed indifferente. Forse in questi giorni i tanti volontari si sentiranno un po' stupidi per aver creduto di rispondere alla emergenza aquilana. O forse si sentiranno usati da burattinai più grandi ed invisibili.
Penso di interpretare i sentimenti degli aquilani dicendovi GRAZIE per tutto ciò che avete fatto e che continuate a fare per noi. La gente che voi avete aiutato vi porta nel cuore per sempre. Allora non scoraggiatevi e fate in modo che non prevalga in voi il disimpegno. Ci saranno sempre i furbetti che cercheranno di demotivare il cuore riducendo tutto a guadagno. Eppure "se avrete dato un bicchiere d'acqua fresca ad uno solo di questi piccoli lo avrete dato a me" e per chi non è credente quel piccolo o grande gesto di carità che voi avete fatto andrà ad arricchire comunque l'UOMO.
giovedì 18 febbraio 2010
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